RISCALDAMENTO AD ARIA O A PAVIMENTO?

Data: 06-02-2023

Sempre più spesso, sia in caso di ristrutturazioni che nuove costruzioni, i clienti si interessano a soluzioni "ad aria" chiedendomi consigli su quale può ritenersi la soluzione migliore in termini di comfort e risparmio energetico … Vediamo di approfondire il discorso.

Innanzitutto la prima cosa che dovremmo chiederci è: stiamo parlando di una nuova costruzione oppure stiamo pensando di ristrutturare un’immobile esistente? L’involucro edilizio è adeguatamente isolato termicamente? La scelta dipende anche da questo aspetto.

La seconda domanda da porci è: ci interessa maggiormente il comfort oppure il contenimento dei consumi energetici? Questa domanda influisce sul costo di realizzazione dell'impianto.

I sistemi ad aria sono sicuramente più rapidi di quelli a termosifoni, permettono inoltre di raffrescare oltre a riscaldare. I consumi energetici dipendono dalle condizioni climatiche esterne, essendo sistemi in pompa di calore, pertanto sono caratterizzati da consumi più contenuti soprattutto nelle mezze stagioni (temperature non troppo basse o alte). Queste tipologie di impianti, una volta che hanno portato in temperatura l’aria degli ambienti devono lavorare al minimo della loro potenza per mantenere quel livello raggiunto nel tempo. Una volta spenti, se l’edificio non è adeguatamente coibentato, nel giro di poco tempo la temperatura interna scende significativamente, non lavorando sull’inerzia termica dell’edificio e degli eventuali corpi scaldanti. Dobbiamo mettere in conto di avere sempre aria in movimento, gli impianti dovranno quindi essere dimensionati per evitare situazioni di fastidio causate da velocità troppo elevate dell’aria. Eventuali impianti canalizzati necessitano di regolare manutenzione e sanificazione interna per salvaguardare la salute delle persone. Questi impianti sono nati principalmente per gli ambienti non residenziali (uffici, attività commerciali, industria, ecc.) per poi prendere piede negli ultimi anni anche nel residenziale (abitazioni). I primi impianti erano significativamente rumorosi, ma con il tempo si sono trovate soluzioni decisamente più performanti da questo punto di vista.
Se vogliamo parlare di Comfort interno, il discorso diventa molto soggettivo, alcuni miei clienti erano abituati al sistema canalizzato dell’ufficio in cui lavoravano considerandolo assolutamente confortevole, altri invece li ho trovati decisamente dubbiosi dell’effettivo livello di rumorosità delle bocchette dell’aria. Ripeto, sta tutto nella corretta progettazione dell’impianto e soprattutto nella valutazione delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio (es. Passive House, dove gli impianti muovo aria ad una velocità inferiore di quella che passa attraverso il nostro naso quando respiriamo).

Di sistemi ad aria principalmente ne esistono di due tipologie, a split (più economici), che vi rappresento nella figura sottostante nelle due versioni a parete e a pavimento, e canalizzati (più costosi ma nascosti, quindi esteticamente più interessanti), che trovate nell'immagine principale dell'articolo.

Split 3 

Dell’impianto a pavimento ne ho invece parlato in un articolo specifico, di cui condivido il link, che vi consiglio di leggere. Trattasi di sistema che lavora sull’irraggiamento del calore e non sulla convezione, come il precedente. Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che il riscaldamento ad irraggiamento garantisce un benessere termico più elevato e più salubre. Io sono comunque dell’idea che il Comfort sia comunque caratterizzato da una forte componente soggettiva, pertanto, in qualità di professionista, mi limito a fornire più informazioni possibili al cliente, chiare e trasparenti, mettendolo in condizioni di poter fare autonomamente la propria scelta.

Spesso si commette l’errore di confondere l’impianto di climatizzazione ad aria con il ricambio orario dell’aria ambiente. L’impianto di climatizzazione fa muovere all’interno dell’immobile sempre la stessa aria, se si desidera invece avere una ricambio orario è necessaria una ventilazione meccanica controllata (VMC) di cui ho parlato specificatamente in questi altri articoli (link e link2).
Spero di essere riuscito a darvi qualche semplice informazione sulla base della quale fare qualche valutazione preliminare per casa vostra. Rimango a disposizione per un eventuale consulenza condividendo con voi alcune letture che potrete fare se vorrete approfondire l'argomento:

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Ing. Marcenaro Luca

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