UNI 10200:2018 … UFFICIALIZZATA LA NUOVA VERSIONE!

UNI10200 2018

Ebbene si, dopo una lunga attesa è stata finalmente pubblicata in data 11 ottobre 2018 l'attesissima nuova norma UNI 10200 sulla ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva ed acqua calda sanitaria (ACS) in edifici dotati di impianto centralizzato.
La UNI 10200:2018 è stata sviluppata con l’obiettivo specifico di consentire la ripartizione delle spese nei casi previsti dalla legge, perché gli obblighi in merito all’installazione dei sistemi di contabilizzazione ed ai criteri di riparto delle spese sono definiti dal D.Lgs n.102/2014, modificato e integrato dal D.Lgs n.141/2016 e dal DL n.244/2016.

Tra i principali aggiornamenti abbiamo:
- la semplificazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione;
- l’introduzione della ripartizione delle per la climatizzazione estiva;
- l’introduzione di indicazioni più specifiche in merito ai casi particolari, come ad esempio le tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o condominii articolati in più fabbricati, ecc.;
- Le tubazioni all'interno delle unità immobiliari ora non si conteggiano più e quelle dispersioni vanno divise fra tutti in base ai millesimi di fabbisogno;
- I millesimi di fabbisogno (stavolta è stato scritto chiaramente), vanno calcolati senza le migliorie dei privati (si considerano solo gli interventi sulle parti comuni), aspetto secondo me poco sensato. La situazione reale va comunque studiata per definire il prospetto previsionale (quindi i sopralluoghi in ogni alloggio vanno sempre fatti). Immagino la complessità in riunione condominiale a spiegare alle persone che hanno investito nella riqualificazione energetica del proprio immobile che comunque la quota fissa non terrà conto di tali interventi …
- l’introduzione di una gerarchia a 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti nel rispetto delle UNI EN 442-2 e UNI EN 834.

Per tale finalità, la nuova UNI 10200 fornisce ai termotecnici una gerarchia che consente di individuare il metodo di calcolo per la determinazione della potenza termica del corpo scaldante oggetto del rilievo. Quindi, la potenza termica del corpo scaldante deve essere ricavata dalla norma europea armonizzata UNI EN 442-2. Se il corpo scaldante è stato installato prima dell’entrata in vigore della norma (24 luglio 1996), la potenza termica deve essere determinata in conformità a una norma nazionale UNI o di altro stato membro UE purché rispetti le condizioni definite al punto 5.3.1 dalla EN 834. Se il corpo scaldante non è coperto nemmeno da tali norme nazionali, la potenza può essere determinata tramite prove di laboratorio eseguite da organismi qualificati. L’ultimo livello della gerarchia, il quarto, è rappresentato da qualsiasi metodo di calcolo purché validato sperimentalmente.

- Il consumo involontario sarà praticamente calcolato come frazione di quello totale dell’anno, senza rivalutare la percentuale;
- l’introduzione di una metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (es. seconde case);

Relativamente a quest’ultimo punto forse è il caso di fare un approfondimento. In pratica nel caso di edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (come ad esempio le seconde case), l’incidenza della componente involontaria tende ad essere tanto maggiore quanto minore è il fattore d’uso, questo perché le dispersioni delle tubazioni incidono percentualmente in misura maggiore rispetto agli edifici normalmente abitati.

Il fattore d’uso viene semplicemente calcolato come il rapporto tra il consumo totale effettivo e il fabbisogno in ingresso alla distribuzione (calcolato in modalità A3 ossia “stato di fatto”, in riferimento ai dati climatici medi). Per valori superiori alla soglia di 0,8 si rientra nella casistica degli edifici normalmente occupati, mentre per fattori d’uso inferiori alla soglia di 0,8 si è nel caso di edifici ad occupazione discontinua o saltuaria. La norma precisa inoltre che la metodologia è applicabile per fattori d’uso non troppo bassi (≥ 0,3) mentre, in caso contrario potrebbe risultare meno precisa. Rimane quindi questo problema da risolvere …

Diciamo che in pratica non è cambiato moltissimo, i ricchi rimangono ricchi ed i poveri non cambiano il proprio stato economico … Suddividere in maniera precisa le spese energetiche in un edificio datato rimane sempre un operazione complessa e non basterà una normativa a risolvere in maniera definitiva la situazione. Ricordiamoci che la parte preponderante delle spese di riscaldamento rimane associata alla quota volontaria.


Ing. Marcenaro Luca

“… Tutte le evoluzioni che conosciamo vanno dal vago per arrivare al definito ...” (Charles Sanders Peirles)

 

Pin It