Articolo aggiornato il 23-09-2022
Ultimamente si sente spesso parlare di situazioni “stravaganti” relative al funzionamento dei ripartitori di calore, ossia di quelle “scatolette” che vengono installate sui radiatori, in una certa posizione, che hanno la funzione di contabilizzare il calore emesso dal corpo scaldante, in modo da quantificare l’energia termica utilizzata dall’unità immobiliare durante la stagione invernale.
Si sentono voci che "raccontano" di ripartitori che conteggiano calore pure d’estate, con l’impianto di riscaldamento spento, oppure situazioni invernali per le quali, con valvola chiusa, e termosifone "ipoteticamente" spento, il ripartitore, anche se molto lentamente, conteggia qualche scatto …
Prima di dare una spiegazione a questi fenomeni io credo sia il caso di fare un po’ il punto della situazione, ossia ritengo importante capire bene come funziona un ripartitore di calore e quali sono le sue caratteristiche.
Innanzitutto, se parliamo di “ripartitore di calore” significa che ci troviamo di fronte ad un sistema utilizzato per il conteggio indiretto dei consumi individuali; questa “scatoletta” installata a contatto con il corpo scaldante fornisce una misura “proporzionale” dell’energia erogata, in funzione delle condizioni di funzionamento e della tipologia di corpo scaldante. Questi apparecchi non forniscono una misura corretta dell’energia erogata.
Senza dilungarmi troppo nell’aspetto tecnico-normativo, si tratta del sistema utilizzabile nella maggior parte degli impianti centralizzati esistenti.
Il ripartitore (in gergo “scatoletta”) non fa altro che “conteggiare” la potenza resa dal radiatore tramite un algoritmo (procedimento di calcolo) tramite il rilevo della differenza tra la temperatura ambiente e la temperatura media del radiatore. In termodinamica, lo scambio di calore (quindi il trasferimento di energia termica) avviene solamente se esiste una differenza di temperatura. Se il termosifone è più caldo dell’ambiente, cederà calore, altrimenti no …
Quindi per poter conteggiare il calore serve rilevare 2 temperature, per questo motivo, in commercio, esistono 2 diverse tipologie di strumenti:
- a 1 sensore di temperatura (i primi modelli commercializzati), che rileva la temperatura media del termosifone e considera pari a 20 °C quella dell’ambiente circostante;
- a 2 sensori di temperatura, in grado di rilevare, contemporaneamente, la temperatura media del termosifone e la temperatura media dell’ambiente (ovviamente in prossimità del sensore).
Questi sistemi di ripartizione del calore, per essere commercializzati, devono rispettare determinati requisiti, soprattutto in riferimento all’errore massimo ammissibile che possono commettere nella misurazione. Esiste pertanto la norma europea UNI EN 834:1997 (che stabilisce i requisiti minimi per la costruzione, il funzionamento, l’installazione e la valutazione delle letture dei dispositivi di contabilizzazione indiretta) che prevede, per il conteggio, un margine di errore ammissibile, che dipende dal salto termico presente tra la temperatura media del radiatore e la temperatura ambiente. Parliamo di valori percentuali compresi tra il ±3% e il ±12%.
Non è finita qui …
Il Decreto Italiano D.P.R. n° 59/2009, stabilisce invece un errore massimo ammissibile per le apparecchiature di contabilizzazione e termoregolazione del calore del ±5% !
Ogni prodotto sul mercato dovrà rispettare quanto indicato precedentemente e per essere sicuri di tale condizione basta verificare la certificazione del prodotto.
Di ripartitori ne esistono differenti tipologie:
- senza trasmissione, ossia leggibili solamente dal display (i primi modelli commercializzati);
- con trasmissione unidirezionale, ossia che provvedono autonomamente ad inviare le letture con tempistiche definite dall’installatore;
- con trasmissione bidirezionale, è possibile comunicare con lo strumento in entrambe le direzioni, ossia rilevando i consumi dall’esterno tramite richiesta da parte del gestore del sistema contabilizzazione, senza dover entrare nell’alloggio a fare la lettura.
Molti si chiedono se dalla lettura delle cifre sul display è possibile capire quanto si sta consumando o addirittura quanto si sta spendendo. E’ giusto chiarire anche questo aspetto. Il numero visualizzato sul display, non indica né l’energia consumata (in termini ad esempio di kWh) né la spesa di riscaldamento (in termini di €), ma rappresenta un numero adimensionale. Ogni alloggio a fine hanno raggiungerà un certo numero di scatti (ad esempio 1750, 1250 e 3000), per un totale di 6000 scatti, si andrà a valutare a quanto ammonta la spesa “volontaria” complessiva dello stabile (esempio 1500 euro), si calcolerà il costo dello scatto (1500 euro/6000 scatti = 0,25 euro/scatto) ed ogni utente si pagherà i suoi scatti (ovviamente ci stiamo concentrando solo sulla quota “variabile” della spesa) quindi 1750 * 0,25 = 437,50 euro, 1250 * 0,25 = 312,50 euro, 3000 * 0,25 = 750,00 euro …
Molti mi hanno chiesto, soprattutto durante le riunione condominiali, come viene conteggiato il termosifone in funzione del consumo. Ovviamente un termosifone più “grande” (intendo caratterizzato da una potenza termica maggiore), dissipa più calore di una più “piccolo” (cioè raggiungerà più velocemente la temperatura scelta della stanza spegnendosi prima) ed è giusto che lo “scatolotto” che viene installato sul termosifone ne tenga in considerazione. Questa attività si chiama “parametrizzazione” del contabilizzatore.
Rispettando la legislazione vigente, questa attività può essere fatta in due modi:
- programmazione dei ripartitori (lettura trasparente), ossia ogni “scatolotto” installato sul termosifone viene programmato con i dati relativi al termosifone. Questa procedura permette di leggere direttamente dal display gli scatti effettivi di quel radiatore;
- ricalcolo a posteriore degli scatti (lettura non trasparente), ossia in fase di installazione gli “scatolotti” non vengono programmati ma la valutazione degli effettivi scatti viene fatta in un secondo momento quando i dati verranno rilevati, a fine stagione, dal responsabile delle letture. Dal display si leggeranno valori che non rappresentano gli scatti reali. La documentazione finale che dovrà essere consegnata ai vari condomini, dovrà contenere le letture effettive degli “scatolotti”, che dovranno risultare ovviamente identiche a quelle lette dal display, e la relativa conversione negli scatti effettivi.
A questo punto arriviamo ad affrontare il discorso riguardante gli ipotetici malfunzionamenti di questi apparecchi di lettura …
E’ possibile, che durante la stagione invernale i ripartitori conteggino ugualmente anche se la valvola termostatica associata a quel radiatore è posizionata sullo zero?
Nella maggior parte dei casi, dovesse accadere una situazione simile, è molto probabile che sia la valvola del radiatore che, invece di chiudere perfettamente, fa passare un po’ di acqua calda, impedendo al termosifone di chiudersi adeguatamente.
I ripartitori possono conteggiare durante l’estate in calore rilevato dal sole o dall’ambiente circostante?
Innanzitutto i ripartitori possono essere impostati in modo da disabilitarsi e quindi non registrare nulla per un periodo predefinito (ad esempio l’estate, quando l’impianto i riscaldamento è spento). In fase di installazione del sistema, oppure anche in un secondo momento (dipende dalla tipologia dei ripartitori installati) è possibile impostare questa funzione, ovviamente in accordo con l’Amministrazione condominiale che deve ufficializzare il periodo di spegnimento totale del riscaldamento centralizzato.
Sul fatto che d’estate possano contabilizzare ugualmente, possiamo un attimo ragionare. In linea di massima tutti ripartitori sono programmati con una soglia minima di temperatura del radiatore oltre alla quale avviene l'inizio della contabilizzazione.
Ogni produttore ha i suoi parametri, potrebbe essere 21°C, oppure 22,5°C, valori anche più alti, dipende … Oltre a questo limite di temperatura sussiste anche un limite minimo di differenza di temperatura tra il radiatore e l’ambiente (3 °C, 4 °C , 5°C …). Ovviamente più basse sono queste soglie e più precisa sarà la registrazione dei consumi durante l’anno, ma di conseguenza più alto può essere il rischio di conteggi inadeguati ...
Considerando queste soglie statisticamente le situazioni che potrebbero verificarsi anomalie di questo tipo sono molto ristrette e soprattutto potrebbero riguardare valori di possibili scatti errati molto bassi.
Personalmente, adottando l’impostazione di spegnimento estiva dei ripartitori, non ho mai avuto esperienze specifiche su queste problematiche, quello che però consiglio, nell’eventualità dovesse accadere, di fare presente la situazione all’amministratore di condominio, in modo da poter verificare, tramite il responsabile del sistema di contabilizzazione, l’eventuale problematica.
La stessa risposta la rivolto a coloro che hanno chiesto se l’eventuale climatizzatore o stufa autonoma può interferire sul conteggio dei ripartitori. Viste le soglie precedentemente indicate e considerando che il ripartitore conteggia solo quando rileva una temperatura del termosifone maggiore di quella dell’ambiente (flusso dal radiatore all’ambiente e non viceversa), le possibili casistiche reali pssono ritenersi sporadiche.
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Ing. Marcenaro Luca
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