FOTOVOLTAICO: INVESTIMENTO O LUNGIMIRANZA?

Data: 03-12-2024 (Aggiornamento del 07-12-2024)

Apparentemente questa domanda sembra banale e ovvia, in realtà ritengo necessiti di alcuni spunti di riflessione e specifici approfondimenti per poter dare una risposta chiara e trasparente.    

L’installazione di un impianto fotovoltaico è considerata una scelta strategica per il futuro energetico, sia in termini di risparmio economico sia per il contributo alla sostenibilità ambientale. Tuttavia, la convenienza non è uniforme e dipende da una serie di variabili legate ai consumi, alla posizione geografica, ai costi e agli incentivi. In questo approfondimento cercherò di esaminare i vantaggi, gli svantaggi e gli scenari futuri, offrendo un’analisi a 360 gradi, senza però sminuire l’importanza di un’accurata analisi preliminare da approntare caso per caso.

Quali sono i vantaggi offerti da un impianto fotovoltaico?

  1. 1.Risparmio energetico e autonomia

Un impianto fotovoltaico permette di autoprodurre energia, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica. Questo è particolarmente vantaggioso in scenari di prezzi energetici in aumento. Per esempio, un impianto da 6 kWp in Italia centrale, se si ottimizza il tutto, può coprire fino a 7.500 kWh annui, sufficienti per il fabbisogno medio di una famiglia numerosa o addirittura di una piccola azienda agricola.

  1. 2.Sostenibilità ambientale

Il fotovoltaico consente di abbattere le emissioni di CO₂, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

  1. 3.Stabilità a lungo termine

Anche in periodi di calo dei prezzi energetici, il fotovoltaico rappresenta una protezione contro le fluttuazioni di mercato, garantendo stabilità nei costi per decenni. Gli incentivi per l’immissione di energia elettrica in rete, anche se ridotti rispetto al passato, accelerano il recupero dell’investimento iniziale.

Quali sono invece le note dolenti?

  1. 1.Costi iniziali elevati (senza incentivi)

L’installazione di un impianto può costare tra 2.000 e 3.000 euro per kWp. Un sistema da 3 kWp, ad esempio, può richiedere un investimento tra 6.000 e 9.000 euro, con un ritorno sull’investimento che dipende fortemente da una serie di aspetti che solo in parte possiamo gestire.

  1. 2.Non sempre conveniente per bassi consumi

Un consumo annuo inferiore a 2.000-2.500 kWh rende, a mio avviso, il fotovoltaico poco conveniente, specialmente in assenza di accumulo. Una famiglia con consumi ridotti recupererebbe l’investimento in tempi decisamente troppo lunghi, spesso superiori alla vita utile dell’impianto.

  1. 3.Produzione non continua

La dipendenza dal sole comporta periodi di bassa produzione, come di notte o in giornate nuvolose. L’integrazione con batterie può mitigare il problema, ma aumenta significativamente il costo complessivo.

  1. 4.Complessità burocratica e manutenzione

Gli adempimenti amministrativi e i costi di manutenzione (ad esempio per sostituzione dell’inverter dopo 10-15 anni) influiscono negativamente sulla percezione della convenienza economica.

Indico un’analisi economica semplificata per impianti di varie taglie (senza batterie di accumulo), basate su prezzi medi del mercato, sull'attuale costo dell'energia elettrica e sulla mia specifica esperienza pluriennale:  

Impianto da 3 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 7.000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 3.300 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi circa 12 anni, con attuali incentivi 7-8 anni.

Impianto da 6 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 14.000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 6.600 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 11 anni, con attuali incentivi 7 anni.

Impianto da 10 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 25.000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 11.000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 10 anni, con attuali incentivi 6-7 anni.

Impianto da 100 kWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 110.000 euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 110.000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 10 anni, con attuali incentivi 5-6 anni.

Impianto da 1 MWp caratterizzato da un investimento medio iniziale di 1.000.000 di euro, in grado di produrre mediamente all’anno circa 1.100.000 kWh, caratterizzato da un tempo di ritorno economico senza incentivi pari a circa 9 anni, con attuali incentivi 5 anni.

Questi rappresentano un’indicazione media da prendere in considerazione solo per avere un’idea generale della bontà dell’investimento. I parametri reali cambiano significativamente in base alla località geografica e al costo effettivo dell’energia. Non limitatevi quindi a queste indicazioni. Per rendere più interessante l’articolo mi rendo disponibile ad inserire eventuali dati reali forniti da utilizzatori di impianti fotovoltaici su tutto il territorio Italiano. In zone molto soleggiate è possibile in alcuni casi anche dimezzare i tempi di ritorno economico precedentemente menzionati, ovviamente ottimizzando al massimo l’autoconsumo. 

Accumulo e integrazione con batterie sono sempre necessarie?

Le batterie permettono sicuramente di ottimizzare l’autoconsumo, immagazzinando l’energia prodotta durante il giorno per utilizzarla di notte. Sebbene utili, rappresentano un costo aggiuntivo significativo (circa 1.000 €/kWh di capacità), allungando significativamente il periodo di ritorno dell’investimento. Le batterie ci permetterebbero di poter consumare elettricità autoprodotta anche durante le ore di assenza del sole, mentre in caso di assenza di un accumulo ci troviamo costretti a decentralizzare i maggiori consumi energetici durante le ore di massima produzione. Un aspetto non banale che in parte potrebbe allontanarci dall’idea di equipaggiarci di un impianto fotovoltaico.

Pensiamo al futuro: smaltimento e sostenibilità a lungo termine

Un aspetto critico del fotovoltaico è il futuro smaltimento dei pannelli, che contengono materiali come silicio e metalli rari. Con l’aumento degli impianti, il volume dei rifiuti fotovoltaici crescerà esponenzialmente, richiedendo soluzioni innovative e sostenibili per il riciclo. Ho intenzione di scrivere un articolo specifico che tratti esclusivamente di questo aspetto, spesso poco considerato quando elogiamo il fotovoltaico come energia pulita. 

Conclusioni

Il fotovoltaico rappresenta un investimento interessante per chi ha consumi energetici significativi e può accedere a incentivi fiscali. In assenza di incentivi i tempi di ritorno aumentano significativamente ma rimanendo comunque più che accettabili considerata la vita utile degli impianti. Mi aspetto un futuro contenimento dei prezzi che sicuramente aiuterà a rendere ancora più interessante l’investimento.  

Non posso però confermare che si tratti della miglior scelta in generale; da mie valutazioni personali, chi consuma meno di 2.500 kWh all’anno o vive in aree con bassa irradiazione solare potrebbe trovare alternative più vantaggiose. È comunque fondamentale affidarsi a un professionista per un’analisi personalizzata, basata su bollette e abitudini di consumo.

La normativa energetica sta oramai da anni spingendo sull'elettrico. Sono nate le Comunità Energetiche. Il costo dell'energia elettrica potrebbe variare da un giorno all'altro, e ne sappiamo qualcosa. Ha davvero senso parlare di investimento oppure il Fotovoltaico sta diventando una necessità? 

Questo articolo si basa su dati consolidati ed esperienze nel settore. Da una brevissima indagine che ho condotto recentemente, andando a recuperare informazioni direttamente da possessori di impianti fotovoltaici, ho avuto il piacere di trovare situazioni specifiche decisamente più favorevoli a quelle da me relazionate. Questo fatto è principalmente dovuto alla presenza di numerosi fattori che influenzano la resa di un investimento di questo tipo. Se mi sarà data possibilità (permesso di divulgare informazioni private) sarà mia cura, in futuro, integrare questo articolo con casi reali, motivando nel dettaglio le condizioni al contorno.

Condivisione casi reali

Grazie alla disponibilità da parte di utenti privati possessori di impianto fotovoltaico, ho la possibilità di impreziosire l’articolo con esempi realistici di potenziale risparmio annuale sulla bolletta elettrica.

CASO 1

PREVITALI Riccardo
Provincia di Bergamo, Taglia Impianto 7,92 kWp (Inverter da 6 kW), Esposizione SUD, Batterie di accumulo 13,5 kWh. Anno 2023: Consumo complessivo 4.476 kWh, Autoconsumo diretto: 1.320 kWh, Autoconsumo da batteria: 2.261 kWh, Energia ceduta alla rete: 5.930 kWh. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’80%. Stima risparmio annuale in bolletta: 537 euro (autoconsumo) + 134 euro (scambio sul posto) + 403 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 1.074 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete.

CASO 2

ZAMBALDI Marco
Ronceno Terme (Trento), Taglia Impianto 4,80 kWp, Esposizione SUD/SUD EST, Batterie di accumulo 13,4 kWh. Anno 2023: Consumo complessivo 5.500 kWh, Autoconsumo diretto: 2.200 kWh, Autoconsumo da batteria: 2.500 kWh, Energia ceduta alla rete: 0 kWh. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’85%. Stima risparmio annuale in bolletta: 705 euro (autoconsumo) + 0 euro (scambio sul posto) + 0 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 705 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete.

CASO 3

GURIOLI Andrea
Faenza (Ravenna), Taglia Impianto 5,20 kWp, Esposizione ???, Assenza di batterie di accumulo. Anno 2023: Consumo complessivo 5.700 kWh, Autoconsumo diretto: 2.100 kWh, Autoconsumo da batteria: 0 kWh, Energia ceduta alla rete: 4.800 kWh di cui 3.600 kWh riprelevati. Parliamo di una copertura diretta del fabbisogno elettrico di circa l’37%. Stima risparmio annuale in bolletta: 315 euro (autoconsumo) + 540 euro (scambio sul posto) + 96 (eccedenze) abbiamo un risparmio totale annuo pari a circa 951 euro (considerando, in maniera semplificata, 0,15 euro/kwh per acquisto energia elettrica, 0,15 euro/kwh per scambio sul posto e 0,08 euro/kwh per eccedenze in rete.

Poco? Tanto? Il risparmio conseguibile sulla bolletta è funzione di svariati parametri soprattutto dipende dal costo di acquisto dell'energia elettrica, che attualmente è molto basso ... Pensate al costo del kWh elettrico raggiunto qualche tempo fa, coloro che avevano all'epoca un impianto fotovoltaico hanno sicuramente vissuto mesi sereni ...

Volete condividere i vostri dati in questo articolo? Inviatemi, tramite i miei contatti, le seguenti informazioni (oltre al vostro cognome e nome, se desiderate comparire):

- Località;
- Taglia impianto;
- Esposizione;
- Taglia eventuale sistema di accumulo;
- Consumo annuale complessivo dell’utenza (kWh);
- Autoconsumo diretto (kWh);
- Autoconsumo da batteria (kWh);
- Energia ceduta alla rete (Kwh) e quindi remunerata. 

Se necessiti invece di una consulenza preliminare personalizzata puoi richiederla a questo link, sarò lieto di fornirti supporto per una valutazione consapevole e coerente degli interventi da affrontare.

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Ing. Marcenaro Luca

 

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