A COSA SERVE IL CONSULENTE ENERGETICO?

consulente energetico

La risposta è molto semplice, serve a fare risparmiare soldi "in tutti i sensi", non solo sotto il profilo puramente legato ai consumi in bolletta, ma da un punto di vista decisamente più ampio …

Vorrei provare a trasferire questo concetto tramite esempi reali di lavori che ho dovuto seguire personalmente.

CASO 1: impianto “super performante” per villetta (3 persone) …

Si tratta di una delle mie prime redazioni di una Legge 10, ossia il progetto energetico che OBBLIGATORIAMENTE va fatto in caso di nuove costruzioni e non solo, per dimensionare e verificare che gli isolamenti della struttura edilizia e l’impiantistica rispettino i requisiti di risparmio energetico imposti dalla legislazione vigente, in continua evoluzione.
Ovviamente sono stato contattato a lavori già svolti, mancava il “pezzo di carta” da consegnare al comune per ottenere l’agibilità …
Fortunatamente i criteri di risparmio energetico erano stati adeguatamente rispettati, la cosa purtroppo più gravosa l’ho riscontrata sull’impiantistica. Casa di 120 mq, 2 persone (entrambi lavoratrici), assenza di piscina (impossibilità tecnica nel realizzarla in futuro), solare termico con 8 pannelli (circa 16 mq), accumulo da 1500 litri, 24 pannelli di fotovoltaico monocristallino, pompa di calore da 10 kW, caminetto idronico, impianto radiante a pavimento. Il prezzo complessivo? Intorno ai 45.000 euro …
Guardo le carte, faccio un sopralluogo di dettaglio, giusto per approfondire la cosa, e pongo questa domanda banale: ma quante docce al giorno vi fate? Cosa ne fate di tutta quest’acqua calda sanitaria? Come mai fornelli a gas? Ma soprattutto, chi vi ha seguito per la progettazione dell’impianto?
Risposta: ci siamo affidati al produttore, che tramite il nostro idraulico di fiducia ci ha proposto questa soluzione che ci permette di azzerare o quasi le bollette … Perché ci voleva un progetto?
Calcolatrice alla mano, giusto due ragionamenti, li ho informati pacatamente sul fatto che 25.000 euro probabilmente li potevano risparmiare magari investendone una piccola parte per una ventilazione meccanica, visto il livello di isolamento della struttura edilizia …

La cosa triste è che, in questo caso specifico, molto raro, si trattava di persone che, a saperlo prima, non si sarebbero posti nemmeno il problema di pagare una consulenza in più che gli avrebbe permesso di tagliare nettamente l’ammontare complessivo dell’investimento.
Non mi dilungo relativamente alla coibentazione della casa, diciamo alquanto “poco traspirante” …

Giusto per completezza d’informazione, sono venuto a conoscenza del fatto che inizialmente l’impianto aveva dato “qualche” problemino di gestione, per poi iniziare a funzionare adeguatamente esattamente l’anno successivo. Ad oggi, da quanto mi è stato raccontato, il camino è usato solo come oggetto d’arredo, la pompa di calore lavora si e no qualche ora all’anno, principalmente da dicembre a febbraio ma … veramente tanta acqua calda a disposizione, e soprattutto significative bollette elettriche da pagare, visto che i consumi elettrici sono significativamente contenuti, lo scambio sul posto 4 anni fa già non garantiva un adeguato compenso ed infine, di giorno la casa è ovviamente vuota ...

CASO 2: La super riqualificazione, con ampliamento …

Questo è un caso più delicato e complesso dal punto di vista burocratico. Vecchia villa da 80 mq con veranda dove è stata fatta una ristrutturazione sulla parte esistenze ed è stata chiusa la veranda, intervento considerato “ampliamento”. Tutto ciò che è nuovo, compresi gli ampliamenti, vanno scorporato dagli importi incentivati …
Il problema per il tecnico che deve sbrogliare la burocrazia, sorge quando ti trovi davanti alle fatture dei vari interventi, con descrizioni molto brevi e poco articolate, che obbligano a inviare richieste d’integrazioni documentali alle varie aziende o ai vari installatori che sono intervenute nei lavori …
Un lavoro non semplice, al quale si è arrivati alla fine:

Intervento complessivo di circa 50.000 euro
Cliente convintissimo di detrarre il 65% su tutto l’importo ossia, in 10 anni, ben 32.500 euro.
Purtroppo solo 22.000 euro potevano accedere al 65%, quindi da oltre 30.000 euro in 10 anni passiamo a circa 14.000 euro.
Tramite il conto termico 2.0, fortunatamente ne recupererà altri 3200 euro (ma in 2 anni), con un risultato complessivo poco felice …
Per non aver contattato un consulente energetico in tempo utile, parliamo di una pratica abbastanza semplice di qualche centinaio di euro, il cliente ha perso 15000 euro!

CASO 3: il cappotto interno nell’appartamento condominiale!

Secondo me, i tecnici che mi stanno leggendo, avranno già capito … Indovinate un po’? Un bel cappotto di 2 cm in sughero, a Genova, palazzo anni 60, niente 65% in quanto non si raggiungono i limiti minimi prestazionali. Poteva comunque accedere al 50% … Peccato che avevano già bonificato il tutto con la spunta su “risparmio energetico”. Sinceramente non so come sia finita la storia, il cliente una volta informato dell’impossibilità di accedere alla detrazione del 65%, l’ha presa male e mi ha mandato “a quel paese” (fa parte dell’esperienza, credo di non essere l’unico ad essere stato mandato a spigolare, pur offrendo un servizio trasparente, etico e professionale).

Concludo riflettendo su una cosa molto semplice: il settore energetico, nello specifico, sta subendo in questi ultimi anni un evoluzione sostanziale. In continuazione cambiano le regole, le leggi, i prodotti commercializzati sul mercato, gli standard minimi di efficianza degli impianti e delle strutture edilizie ... Il committente si trova davanti ad un'infinità di possibili soluzioni caratterizzate da costi di investimento nettamente diferenti e da possibili prestazioni energetiche che dipendono PRINCIPALMENTE da come viene utilizzato l'impianto e dal modo in cui è "VISSUTA" la propria abitazione ... "Fare errori è molto semplice, contenerli o evitarli ancora di più", basta affrontare tutti gli aspetti PRIMA di fare qualsiasi scelta, affidandosi ad un professionista di fiducia in grado di ascoltare le esigenze specifiche del committente e di guidare quest'ultimo verso la soluzione più adatta, senza dimenticare il fatto che il professionista energetico, nella maggior parte delle situazioni, è OBBLIGATORIO, pertanto perchè contattarlo solo alla fine lavori ad opere già realizzate?      

A voi i commenti.

Ing. Marcenaro Luca

“… Il mio punto forte come consulente è essere ignorante e fare domande quando ho bisogno di sapere qualcosa ...” Peter Druker (esperto del management)

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